Gatto nero: non è vero ma qualcuno ancora ci crede

Il gatto nero | Clinica La Veterinaria
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Il gatto nero e il Black Cat Appreciation Day

 

Il Black Cat Appreciation Day è stato istituito  nel 2011 da Wayne H. Morris, un artista di New York che voleva commemorare sua sorella e il suo gattone nero, Sinbad, entrambi morti proprio quell’anno.

Il grande desiderio di Morris era quello di sensibilizzare le persone e sfatare i luoghi comuni sui gatti neri perché quando sua sorella aveva portato il piccolo Sinbad a casa per la prima volta, il loro stesso padre si era mostrato contrariato, convinto com’era che i gatti neri portassero sfortuna.

L’associazione dei gatti neri con la sfortuna è un retaggio del Medioevo: a quell’epoca, infatti, tutti gli animali notturni con mantello e piume scure o nere, vedi i corvi, erano considerati alleati delle streghe e incarnazione del demonio.

La cultura europea è impregnata di superstizioni e una di queste è che i gatti neri siano portatori di sventura, soprattutto se incrociano la strada di qualcuno.

L’origine della diceria risale all’epoca in cui si andava a cavallo: infatti, l’attraversamento improvviso di un micio avrebbe potuto spaventare il cavallo e disarcionare il cavaliere.

Lascia pure che un gatto nero attraversi il tuo cammino: la sfiga è solo sua perché corre il rischio di incontrare umani ignoranti.

Attribuire a un colore comportamenti specifici o particolari attitudini in totale assenza di riscontri scientifici, è sintomatico di una profonda ignoranza.

Il problema vero, oltre alla superstizione in sé, è accettarne in maniera indolente la persistenza.

Il classico “Non è vero e non ci credo però per scaramanzia…” per capirci.

Le credenze irrazionali sono pericolose o dannose per noi e per gli altri e la cecità mentale e l’ignoranza sono le sole, uniche vere causa dei mali del mondo.

Ai magnifici e maestosi gatti neri o di qualunque altro colore, così come a tutti gli individui non umani, dobbiamo solo chiedere scusa.

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