Giornata dello squalo: da predatore a predato

Giornata dello squalo | Clinica La Veterinaria
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Lo squalo: il vertebrato che vive per decenni senza ammalarsi eppure rischia l’estinzione

Lo squalo è uno dei predatori più temuti degli abissi, tuttavia, nonostante sia all’apice della piramide ecologica marina, oggi risulta essere fortemente a rischio di estinzione.

Purtroppo, è rovinosamente minacciato dalla pesca e dalla distruzione del suo habitat.

Lo squalo è un animale con scheletro cartilagineo

Gli squali appartengono alla classe dei condritti ovvero hanno scheletri costituiti da cartilagine invece che da ossa.

Questa peculiarità li rende più leggeri e agili, permettendo loro di nuotare rapidamente e con grande efficienza.

Hanno anche una pelle rivestita da piccole scaglie chiamate «placoidi«, che diminuiscono l’attrito con l’acqua, rendendoli ancora più veloci.

Uno degli aspetti più sorprendenti degli squali è il loro sistema di percezione

Gli squali possiedono organi specializzati chiamati «ampolle di Lorenzini«, che permettono loro di rilevare i campi elettrici generati dai pesci e altri animali marini.

Questo senso acuto li aiuta a localizzare le prede anche in acque torbide o buie.

Inoltre, possiedono una vista eccellente e sono in grado di percepire movimenti minimi nell’acqua.

E ancora, vantano persino eccellenti capacità olfattive.

Gli squali della Groenlandia e i geni della longevità

Uno studio internazionale ha mappato il genoma dello squalo della Groenlandia, ritenuto il vertebrato più longevo al mondo, con una durata di vita stimata addirittura di circa 400 anni.

Il segreto alla base dell’impressionante durata della loro vita risiede nella presenza di copie di tre specifiche famiglie di geni (TNF, TLR, LRRFIP), un numero significativamente più alto rispetto di specie di squali dalla vita più breve.

Questi geni sono coinvolti nell’attivazione di una proteina che regola molteplici aspetti dell’immunità e funge anche da mediatore delle risposte infiammatorie.

La ricerca degli studiosi rivela gli squali della Groenlandia possiedono anche una variante del gene TP53, che aiuta a riparare il DNA, proteggendolo dall’accumulo di mutazioni potenzialmente dannose.

Gli squali sono una famiglia molto diversificata

Esistono circa 450 specie riconosciute e ogni specie ha caratteristiche uniche e adattamenti specifici al proprio ambiente.

Tra le più note ricordiamo il grande squalo bianco, il martello, e il tigre, ma ci sono anche quelli meno conosciuti come lo squalo lanterna, che emette luce e vive in profondità nei mari.

La dimensione degli squali varia notevolmente

Mentre il grande squalo bianco può superare i 6 metri di lunghezza, quello nano (o squalo pigmeo) misura solo circa 20 centimetri.

Questa varietà di dimensioni è accompagnata anche da differenze nel comportamento; alcuni squali sono solitari, mentre altri formano branchi.

Un’altra caratteristica interessante è il modo in cui si riproducono perché possono essere:

  • ovipari (depongono uova)
  • vivipari (nascita di piccoli già sviluppati)
  • ovovivipari (le uova si schiudono dentro la femmina e i piccoli nascono vivi)

Questa plasticità riproduttiva consente loro di adattarsi a diverse condizioni ambientali.

Alcune specie sono attive durante il giorno, mentre altre si comportano da predatori notturni.

Gli squali non mangiano tutto ciò che incontrano e non sono neppure cattivi

Gli squali sono selettivi riguardo alle loro prede e spesso prediligono animali malati o deboli, giocando così un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino.

Nonostante la loro pessima reputazione, gli squali raramente attaccano gli esseri umani.

Le reazioni aggressive da parte loro sono davvero eventi molto rari e sempre causati da comportamenti sbagliati da parte di subacquei o di incauti bagnanti.

Da «pericolosi» a «in pericolo»

Le numerosissime specie di squali(oltre 460) si sono evolute in circa 430 milioni di anni eppure in pochi decenni l’uomo è quasi riuscito ad annientarli.

Secondo studi recenti, infatti, tre quarti delle specie esistenti sono a rischio di estinzione.

Per garantire la loro sopravvivenza, è fondamentale cambiare la prospettiva su questi animali: da ‘pericolosi’ a ‘in pericolo», da predatori a predati.

Bisogna dissipare l’alone di terrore che li circonda e a cui si deve la deprecabile opinione in base alla quale gli squali abbiano un minor valore biologico rispetto ad altri animali.

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