Displasia dell’anca del cane: razze a rischio, sintomi, cause e trattamenti.

Displasia anca cane | Clinica La Veterinaria
Commenti: 0

Displasia anca cane: sappi che se oggi il tuo cane barcolla soltanto, domani potrebbe crollare del tutto. Allora, se vuoi risparmiargli zoppie, dolori e lussazioni, e’ indispensabile affidarsi ad uno specialista: la parola all’ortopedico.

La displasia anca cane è una malattia congenita che consiste in un’anomalia di sviluppo dell’anca, tecnicamente detta articolazione coxo-femorale.

Succede, in pratica, che la testa del femore del cane non riesce ad alloggiare nella cavità del bacino (detta acetabolare) e questo disallineamento produce sfregamenti anomali e usuranti delle cartilagini.

Sai che alcune razze sono piu’ a rischio di altre?

La displasia colpisce generalmente cani di taglia grande, gigante e molossoidi per i quali il peso a carico dell’apparato scheletrico costituisce un fattore predisponente.

  • Alano
  • Bovaro
  • Bulldog
  • Corso
  • Dogue de Bordeaux
  • Golden Retriever
  • Labrador Retriever
  • Mastino Napoletano
  • Pastore tedesco
  • Rottweiler
  • San Bernardo
  • Setter
  • Terranova

Attenzione: non sono esenti meticci e incroci.

Sai riconoscere la displasia in un cane?

Se il tuo cane presenta zoppia, rigidità, atrofia muscolare, indolenza e dolore, potrebbe essere proprio displasico.

Le conseguenze del graduale aggravamento di questa patologia sono lussazioni, artrosi progressiva, zoppia e difficoltà sempre più marcate nella deambulazione.

Quali sono le cause scatenanti della displasia?

La componente genetica, e dunque ereditaria, è la causa scatenante dell’insorgenza della malattia.

La probabilità che da padri e madri displasiche nascano altri cani displasici è elevata, pertanto ti sconsigliamo assolutamente di far accoppiare cani con patologia conclamata: otterresti solo di fare nascere cuccioli già malati

Piuttosto, sterilizza il tuo cane.

Quali elementi contribuiscono all’aggravamento della displasia?

L’evoluzione e l’eventuale aggravamento della displasia dipendono anche dalle condizioni di vita dell’animale e da alcuni fattori ambientali:

  • l’alimentazione: eccessi o carenze alimentari possono avere un effetto negativo sullo sviluppo dell’articolazione dell’anca. Chiedi al tuo Veterinario di prescrivere al tuo cane una dieta bilanciata per garantirgli il giusto apporto di calcio, sali minerali, e altri nutrienti.
  • un’eccessiva attività fisica: sollecitazioni meccaniche o traumatiche come salti o repentini cambi di direzione costituiscono un altro fattore di stress articolare.

Di contro, invece, l’esercizio fisico controllato stimola e sviluppa il tono muscolare e ne garantisce la tonicità.

Quanto é importante fare una diagnosi precoce?

La displasia dell’anca può manifestarsi su cani adulti e anziani ma anche sui cuccioli.

Tutti i cuccioli delle razze a rischio dovrebbero essere sottoposti tra la 16esima e la 18esima settimana di vita ad esami diagnostici artroscopici per individuare, anche in assenza di sintomi, la malattia.

Trascurare lo screening precoce rischia di far diagnosticare la displasia tardivamente precludendo così al tuo veterinario la possibilità di interventi preventivi e correttivi.

A quali test va sottoposto un cane per una corretta diagnosi preventiva?

La complessità della patologia richiede una scrupolosa visita ortopedica nel corso della quale è possibile eseguire alcuni test specifici utili per la diagnosi:

  • Test di abduzione e rotazione esterna dell’anca
  • Test dell’estensione dell’anca
  • Esame radiografico

Conosci le terapie per il trattamento della displasia?

Ogni singolo caso va valutato e trattato nella maniera più appropriata scegliendo tra le diverse opzioni disponibili: la terapia conservativa e quella chirurgica.

TERAPIA CONSERVATIVA: vi si ricorre quando il cane è ancora giovane o quando il soggetto è adulto o anziano e presenta già alterazioni osteo artrosiche.

Prevede l’utilizzo di terapie farmacologiche, fisioterapiche e fitoterapiche che mirano a ridurre il peggioramento dell’artrosi, i picchi di dolore e le infiammazioni.

TERAPIA CHIRURGICA: lo scopo del trattamento chirurgico è quella di evitare o diminuire la formazione di quel processo artrosico invalidante che potrebbe compromettere in maniera irreversibile la qualità di vita del tuo cane.

Quale tipo di chirurgia, dunque?

Le chirurgie sono divise in due classi: le rimodellanti, o ricostruttive e le sostitutive.

  • La chirurgia rimodellante consiste nel praticare due tagli, uno sull’ileo ed un altro sul pube, ottenendo una maggiore stabilità del bacino con minore stress a carico delle placche inserite.
  • La chirurgia sostitutiva consiste invece nella sostituzione dell’articolazione naturale con una artificiale. L’applicazione di una protesi all’anca è ormai un intervento chirurgico di routine, ben sperimentato da decenni di applicazione.

E sai anche che la nuova frontiera é la terapia rigenerativa?

La medicina rigenerativa rappresenta oggi l’alternativa alla sostituzione dei tessuti danneggiati: questa nuova branca della medicina sfrutta le potenzialità delle cellule staminali di replicarsi e differenziarsi e, dunque, di rigenerare organi e tessuti.

Le cellule staminali utilizzate sono quelle mesenchimali (MSC), reperibili in molti tessuti dell’organismo e principalmente nel midollo osseo, e quelle della Frazione Stromale Vascolare (FSV), ottenute dal tessuto adiposo dello stesso cane.

Un terzo metodo è quello che consiste nell’utilizzo di plasma arricchito di piastrine o PRP (Platelet-Rich Plasma).

Le piastrine favoriscono la guarigione dei tessuti danneggiati grazie alla capacità di liberare i “fattori di crescita” ossia proteine in grado di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare.

Il PRP trova larga applicazione e possibilità di successo nei casi di artrosi, lesioni della cartilagine e tendinee, necrosi del tessuto osseo, riparazione delle fratture e rinforzo dei tessuti in caso di applicazione di protesi.

Migliorare la qualità di vita del tuo cane: oggi puoi farlo

In definitiva, possiamo affermare che non esiste un trattamento che curi una volta per tutte la displasia dell’anca del cane.

Ma una corretta combinazione di azioni preventive può senz’altro contribuire a migliorare la qualità di vita del quattrozampe.

Nei casi gravi, per i quali le terapie conservative sono insufficienti e laddove a quelle chirurgiche non si può ricorrere, sappi che esistono strumenti e pratiche in grado di alleviare il dolore e la sofferenza dell’animale:

  • FISIOTERAPIA: elettrostimolazione, ultrasuoni e idroterapia rafforzano i muscoli e la flessibilità dell’anca
  • MATERASSI ORTOPEDICI: garantiscono una distribuzione omogenea del peso del cane evitando carichi di pressione sulle parti sporgenti del suo corpo, ossia le articolazioni
  • TRATTAMENTO AD INFRAROSSI: il calore, si sa, protegge dall’umidità e riduce il dolore
  • PRODOTTI ORTOPEDICI: tutori e imbracature stabilizzano le articolazioni e aiutano il cane supportandone il peso

Il tuo veterinario saprà indirizzarti verso il corretto approccio terapeutico e nella corretta gestione del cane displasico.

Presso la Clinica La Veterinaria uno specialista ortopedico è sempre a tua disposizione per una visita approfondita e per gli esami diagnostici necessari a formulare una corretta diagnosi: contattaci per un appuntamento.

La Clinica La Veterinaria è aperta tutti i giorni h24 inclusi i festivi e con servizio di Pronto Soccorso dalle 20,00 alle 8,00.

Per la gioia di vederLI FELICI.

A cura del Dott. Marco Currenti – Medico Veterinario Specialista in Ortopedia

Condividi questo post