Pet passport, per i viaggi dei quattrozampe oltre i confini nazionali

Pet passport | Clinica La Veterinaria
Commenti: 0

PET PASSPORT, IL PASSAPORTO EUROPEO PER ANIMALI

Se la meta del tuo viaggio è fuori dall’Italia, sappi che per gli spostamenti all’interno dei Paesi dell’Unione Europea di cani, gatti e furetti va richiesto il rilascio del Pet Passport, ossia il Passaporto Europeo per Animali.

I viaggi di animali da affezione da uno Stato all’altro, sono ormai diffusi e frequenti.

È quindi nata la necessità di emanare una normativa per regolarizzare tali spostamenti.

Leggi volte a difesa e tutela non solo della salute degli animali, ma anche di quella dell’uomo.

Obiettivo principale dei protocolli sanitari preventivi è quello di evitare che gli animali possano contrarre e diffondere malattie epidemiologiche, con particolare riferimento alla rabbia.

LA NORMATIVA PER I VIAGGI DI ANIMALI

Già nel lontano 1969 il Decreto Ministeriale la “Disciplina sanitaria per l’importazione e il transito degli animali al seguito dei viaggiatori“, prevedeva che cani e gatti al seguito di viaggiatori dovessero essere muniti di un certificato di origine e sanità rilasciato da un veterinario ufficialmente autorizzato dallo Stato di provenienza.

Tale documento era utilizzato anche come certificato valido per l’espatrio.

Il 1° ottobre 2004 entrò in vigore il Regolamento n. 998/2003.

Tale normativa disciplinava le condizioni di polizia sanitaria da applicare ai movimenti di natura non commerciale di animali da compagnia tra gli Stati membri dell’Unione Europea e provenienti da paesi terzi.

Venne introdotto il “passaporto” ossia un documento contenente tutte le indicazioni utili a identificare chiaramente l’animale da compagnia e ad accertarne lo status.

INFINE L’ATTUALE REGOLAMENTO N. 576/2013

Nel 2013 il nuovo Regolamento UE n. 576/2013 abroga il precedente e definisce più dettagliatamente:

  • Le norme che si applicano ai movimenti a carattere non commerciale e agli scambi e alle importazioni nell’Unione da paesi terzi di cani, gatti e furetti.
  • quadro giuridico per le condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di specie non affette da rabbia o prive di rilevanza epidemiologica alle quali, se non fossero tenute come animali da compagnia, si applicherebbero altri atti giuridici dell’Unione, compresa la legislazione relativa agli animali destinati alla produzione di alimenti.

Il regolamento contiene un allegato suddiviso in due parti che specifica quali sono gli animali da compagnia:

  • La Parte A include cani, gatti e furetti.
  • La Parte B include, invece, anfibi, rettili, uccelli, piccoli mammiferi non destinati alla produzione alimentare (tra i quali roditori e conigli) e gli invertebrati (con esclusione di api, molluschi e i crostacei).

IL PET PASSPORT E LA PROFILASSI ANTIRABBICA

La rabbia è una malattia letale che colpisce il sistema nervoso centrale dei mammiferi, sia selvatici che domestici: volpi, tassi, faine, cani, gatti, furetti, bovini ed equini.

Si tratta di una patologia zoonotica (o zoonosi) in quanto può trasmettersi dall’ animale infetto anche all’uomo.

L’Italia aveva ottenne il riconoscimento di Stato indenne dalla rabbia nel 1997.

Anni dopo, purtroppo, la malattia ricomparve nel nord-est del Paese a seguito del propagarsi di una epidemia sviluppatasi nei vicini paesi dell’est.

Nel 2008 la rabbia colpì il Friuli Venezia Giulia (province di Udine, Pordenone e Trieste), nel 2009 anche il Veneto (provincia di Belluno) e la Provincia Autonoma di Trento.

Vettori della malattia, in questi casi, furono delle volpi infette.

LA PROFILASSI ANTIRABBICA

La vaccinazione antirabbica va eseguita NON PRIMA della dodicesima settimana di vita dell’animale.

È considerata valida 21 giorni dopo la prima inoculazione e dalla data di nuova vaccinazione se si tratta di un richiamo del vaccino precedente.

Proprio perché la vaccinazione antirabbica deve essere effettuata almeno 21 giorni prima dell’introduzione dell’animale nel Paese di destinazione, ti consigliamo di procedere alla richiesta di rilascio del Pet Passport con almeno 1 mese di anticipo rispetto alla data di partenza prevista.

Nel caso in cui la vaccinazione antirabbica sia stata fatta prima del rilascio del Passaporto Europeo per Animali, essa può essere trascritta anche successivamente al rilascio dello stesso ma sempre a cura del Veterinario che l’ha effettuata.

Il Pet Passport non ha una data di validità: sono le vaccinazioni e i trattamenti ivi riportati che hanno una scadenza.

LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PET PASSPORT

Il Passaporto Europeo per Animali è rilasciato dai servizi veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale su richiesta del proprietario.

Per il rilascio del Pet Passport l’animale deve essere registrato all’anagrafe degli animali da affezione e deve essere identificato tramite il microchip o il tatuaggio (solo se applicato prima del 3 luglio 2011 e se perfettamente leggibile).

Se non hai ancora provveduto, rivolgiti al tuo Veterinario di fiducia per microchippare il tuo cane.

I contenuti del Pet Passport:

  • Il Passaporto Europeo per Animali è composto da una copertina che riporta il simbolo dell’Unione Europea, seguito dalla dicitura “passaporto per animali da compagnia”
  • In fondo è indicato il numero ISO (International Standard Organisation) del paese dove è stato rilasciato il documento
  • Contiene una sezione anagrafica e una parte sanitaria con i dati della vaccinazione antirabbica, eventuali esami clinici, trattamenti terapeutici
  • Specie, razza, sesso, data di nascita dell’animale.
  • Numero di microchip
  • Nome e recapiti del proprietario o della persona autorizzata a detenerlo
  • Nome, recapiti e firma del veterinario ufficiale o autorizzato che rilascia il documento di identificazione
  • Dettagli della vaccinazione antirabbica
  • Data del prelievo dei campioni di sangue per il test di titolazione degli anticorpi per la rabbia
  • Elenco di tutte le vaccinazioni effettuate, inclusa quella antirabbica
  • Conformità alle misure sanitarie preventive per malattie o infezioni diverse dalla rabbia
  • Visite mediche
  • Eventuali trattamenti contro l’echinococco multilocularis come previsto dal Regolamento Delegato UE n.1152/2011 nel caso di viaggi in Finlandia, Regno Unito, Irlanda, Malta e Norvegia.

ALTRE SPECIFICHE DEL PET PASSPORT

Dal 29 dicembre 2014 è stata però introdotta una modifica: tale soglia può essere superata se lo scopo del viaggio è la partecipazione a concorsi, esposizioni o competizioni sportive.

Il proprietario deve essere in possesso di un certificato scritto che attesti la partecipazione a tali eventi e gli animali devono avere almeno 6 mesi.

PAESE CHE VAI, NORME SANITARIE CHE TROVI

Quando la meta del viaggio è un Paese terzo, ossia non facente parte dell’Unione Europea, possono essere richiesti particolari requisiti sanitari e ulteriori documenti rispetto a quanto previsto per i Paesi dell’Unione.

Poiché le condizioni sanitarie possono variare secondo la destinazione è opportuno reperire le informazioni necessarie contattando l’ambasciata del Paese terzo in Italia, oppure rivolgendosi direttamente al servizio veterinario della Asl di appartenenza competente per l’eventuale rilascio della certificazione sanitaria necessaria.

In alcuni Paesi Terzi (Emirati Arabi, Australia, Canada, Giappone, Stati Uniti, Sud Africa) sono in vigore leggi molto severe che possono prevedere, ad esempio, periodi di quarantena e, quindi, la separazione dell’animale dal proprietario anche per lunghi periodi. Per questo motivo ti sarà utile acquisire le informazioni anche con cinque o sei mesi di anticipo.

Microchip, visite preventive e profilassi vaccinale sono solo alcuni dei servizi che la Clinica La Veterinaria può offrirti.


Ti ricordiamo inoltre che Clinica La Veterinaria è sempre aperta, tutti i giorni h24 inclusi i festivi e con servizio di Pronto Soccorso dalle 20 alle 8.


Per la gioia di vederli felici.

Condividi questo post